BANDURA, AUTOEFFICACIA E RIPARTENZA

L’emergenza per il Covid-19 ha generato un cambiamento pervasivo delle nostre abitudini quotidiane, un cambiamento avvenuto in breve tempo e in modo inaspettato. Per questo motivo il recupero delle proprie dimensioni personali, in primis quelle fisiche, temporali e psico-sociali, per molti potrebbe essere risultato difficile e alquanto faticoso. L’incertezza e l’imprevedibilità che abbiamo passato, unitamente alle perdite riguardanti il lavoro, lo status sociale, la condizione esistenziale, hanno certamente rappresentato una frattura, non solo nella vita delle persone, ma anche nel vissuto che ognuno ha di sé stesso e delle proprie potenzialità e dei propri mezzi.

L’incertezza è parte del nostro vissuto, la sfida sta nel ritrovare le proprie potenzialità per superare gli ostacoli.

Cosa possiamo fare quindi in questi frangenti per puntare a rientrare in una condizione di “normalità” psichica ed empatica, simile a quella precedente all’emergenza?
Albert Bandura, psicologo sociale e dello sviluppo di origine canadese, ha introdotto il concetto di autoefficacia riferendosi alle aspettative che una persona ha di padroneggiare con successo alcune situazioni. Non si tratta di una generica fiducia in sé stessi, bensì della convinzione, o meglio della consapevolezza, di poter superare alcune prove, di essere all’altezza di affrontare situazioni e problemi specifici.
Ritenersi incapaci di affrontare una situazione o percepirsi come inadeguati di fronte alla possibilità di risolvere un problema, genera ansia, paura, sgomento e soprattutto senso di frustrazione.

Per superare paure e frustrazioni dobbiamo trovare la strategia per sentirci adeguati di fronte alle situazioni difficili.

La percezione della propria autoefficacia influenza infatti gli obiettivi che ci poniamo ogni giorno nella nostra vita, e i rischi che siamo disposti ad affrontare per realizzarli: maggiore sarà il senso di autoefficacia percepita, più elevati saranno gli obiettivi che si vorranno raggiungere e tanto più intensi saranno gli sforzi che si faranno per ottenerli.

Se ci concentriamo sugli ostacoli, come la difficoltà della ripartenza, pur trattandosi di difficoltà oggettiva e gravosa, non vedremo mai quello che si trova accanto. La nostra autoefficacia aumenta quando
consideriamo efficaci le nostre azioni, ma per arrivarci è necessario compiere queste azioni.

Trovare il nostro “perché” ci consente di focalizzare gli sforzi nella giusta direzione.

Tutti noi abbiamo bisogno di una direzione da seguire, di un “perché” per vivere, e quando è l’esistenza stessa a vacillare è necessario tornare a nutrire la fiducia in sé, nelle proprie abilità, nei propri pensieri e affrontare l’incertezza senza lasciarsi scoraggiare dalle dure prove che la vita ci riserva.